Il discorso del presidente della Repubblica all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato a Strasburgo al Consiglio d’Europa soffermando il suo discorso sull’importanza della pace. “Quanto la guerra ha la pretesa di essere lampo – e non le riesce – tanto la pace è frutto del paziente e inarrestabile fluire dello spirito e della pratica di collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa agli armamenti, al dialogo, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di aggressione.”
Oggi il Consiglio d’Europa voterà una relazione sulle azioni da intraprendere contro Mosca. Mattarella ha sottolineato che la pace deve essere salvaguardata e per far ciò c’è bisogno di compiere degli sforzi per perseguire gli obiettivi comuni. La pace non si impone da sola, infatti, ma è frutto del volere costante degli uomini. La pace “è frutto di una ostinata fiducia verso l’umanità e di senso di responsabilità nei suoi confronti” e non è mai garantita per sempre, come ci insegna la storia.
“La guerra è un mostro vorace, mai sazio“ ammonisce il capo dello Stato. Mattarella fa riferimento alla possibilità, non troppo remota, che questa guerra si espanda. La comunità internazionale ha il compito di fermare questa deriva, prima che Mosca venga presa dalla “tentazione di moltiplicare i conflitti”.
“La guerra è un mostro mai sazio. La pace non si impone da sola”
Per il presidente Mattarella la Russia ha deciso di mettersi “fuori dalle regole” internazionali. Per questo, “la deliberazione di questa Assemblea parlamentare di prendere atto della rottura intervenuta è coerente con i valori alla base dello Statuto dell’organizzazione”. La scelta di escludere la Russia dal Consiglio d’Europa è stata colpa sua e delle sue azioni, chiarisce il presidente, non però sul suo popolo che è all’oscuro di ciò che il suo stato sta compiendo in Ucraina.
“Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli. La ferma e attiva solidarietà nei confronti del popolo ucraino e l’appello al Governo della Federazione Russa perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni. Alla comunità internazionale tocca un compito: ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace“.